Chi siamo
“Lo Zampino è la storia di tre ragazze…”
No, non può cominciare così. Non parliamo di una favola.
“Lo Zampino nasce da un’esigenza…”
Ma che esigenza? Nessuno aveva bisogno dell’ennesima pagina di sfoghi giovanili e lamentele camuffate da riflessioni.
“Lo Zampino risponde a un desiderio!”
Sì, ma niente di nuovo. Sai quanti desideri ci sono che avrei esaudito prima di questo? Il caldo senza le zanzare, un’estate al mare, mangiare senza ingrassare e senza persone che ti dicono quanto sei ingrassata, la pace nel mondo. Forse “la pace del mondo” avrei dovuto metterla per prima. Mi sa che su questo poi ci scriverò qualcosa in più.
“Ma non ti va bene niente!”
Esatto, non mi va bene niente. Per questo esiste Lo Zampino. Per parlare di quello che non ci piace e di quello che vorremmo migliorare, della spazzatura per strada e delle brutture del mondo del lavoro, della svogliatezza di doversi adattare a contesti in cui ci sentiamo estranee e della voglia di saltarne fuori, anche quando ci si sente impantanati, della vergogna che ci fanno provare e che, più spesso, ci imponiamo, della nostalgia dei posti lontani e delle amicizie che ci erano vicine.
“Delle lagne, in sostanza!”
Anche, dei lamenti, delle frasi, dei commenti. Troppo intenso?
“Un pochino. Io mi stancherei...”
Hai ragione, io sono già stanca. Allora, aggiungiamo qualcosa di leggero. Che la leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose blablabla.
“Planiamo?”
Atterriamo, piuttosto. Su libri, film, serie tv. Parliamo di ambiente, clima, flora e fauna, soprattutto quella che ci circonda quotidianamente.
“Cani e gatti?”
Avrei detto “gli imbecilli”, ma cani e gatti va bene.
“Finito?”
Per adesso. Se mi viene in mente altro, lo aggiungiamo.
E adesso, che siamo in confidenza, partiamo con la presentazione semiseria.
Nell’era dell’intelligenza artificiale, eravamo alla ricerca di ispirazione e abbiamo chiesto all’IA un aiuto per i nomi. Lei o lui o x ha tentato di aiutarci, con risultati che possiamo definire discutibili, ma – mi suggeriscono – “assolutamente esilaranti”.
La cicala e la formica
Il paguro
L’antenna
Fila indiana
Pelati e svelati
Cogito ergo omelette
Fave e cicorie
Giro di frisa
Arricciaspiccia
Ipse dixit
Scirocco e tramontana
Umbra, Penumbra e Antumbra
Questi erano solo alcuni dei nomi papabili, vagamente attinenti al cibo e presto capirete perchè.
“Così sembra una pagina di cucina...”
E va bene! Eravamo a cena, a una di noi piace cucinare e alle altre mangiare. Svelato il mistero. Posso continuare con la storia?
Ecco.
La scelta, con tutto il poco rispetto che nutriamo (io, ma poco importa) nei confronti dell’IA, è ricaduta su Lo Zampino. Spieghiamo perché, tanto ormai, stiamo spiegando ogni cosa. Così eliminiamo ogni sospetto da chi si chiedeva se Lo Zampino fosse una pagina thriller, di misteri, complotti e oscurità. D’altra parte, con un nome così.
Dicevamo...
“Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino”, recita il proverbio, e così abbiamo deciso di metterci uno zampino anche noi. A differenza del proverbio, però, noi le impronte non le vogliamo nascondere, anzi le mettiamo ben in evidenza. Per questo abbiamo deciso di scrivere di argomenti vari ogni settimana. Tratteremo di attualità, viaggi, svago e animali, perché ci piace mischiare le cose. Scriveremo anche di eventi, libri, film, serie tv e di quello che ci pare.
“A nostro insindacabile giudizio”. Spiegheremo anche questa. Non oggi, però.
Il nome, oltre ad essere estremamente piacevole all’udito, è anche un’allusione (sì, conosciamo un minimo il vocabolario italiano) a voler mettere le mani in pasta in tutte le materie che ci interessano.
“Quindi?”
Un attimo, ho finito.
Quindi, abbiamo messo insieme le nostre professionalità, unendo una archeologa, una sviluppatrice software e una giornalista, con un pizzico di fotografia e molta accollatività (parola del dialetto siciliano che indica una persona che accetta le proposte, proattiva, pronta all’azione e aperta al cambiamento) e abbiamo mescolato bene.
Sì, decisamente. La pace nel mondo andava messa per prima.