Come è ormai consuetudine, il 31 Ottobre si festeggerà Halloween.
I più tradizionalisti diranno, anche quest'anno, che si tratta di un'americanata.
Dicasi "americanata" una tradizione o usanza generalmente trash, esagerata nelle manifestazioni, importata da oltreoceano, che gli europei hanno deciso di fare propria, per sentirsi più "international" e meno fuori dal mondo occidentale.
O semplicemente perché hanno visto un video su tiktok.
In questo caso, però, la verità è che la festa che prevede maschere mostruose e una gara a chi abbia il costume più originale, nasce proprio in Europa. E, sebbene sotto altre forme, ha avuto, in passato, tantissime manifestazioni nei culti pagani di origine contadina, anche in Italia.
IL CULTO CELTICO
Pare che la festa di Halloween derivi da una celebrazione celtica detta Samhain, una sorta di Capodanno, considerato come un momento di rottura tra il tempo e il ciclo stagionale.
I Celti, popolo dedito alla pastorizia e tendenzialmente nomade, diventava stanziale, per attendere la rinascita simboleggiata dalla primavera.
Secondo quanto si tramanda, i druidi, sacerdoti celtici, portavano nelle case tizzoni infuocati all'interno di rape o cipolle scavate. Il fuoco in questione veniva acceso durante lo Samhain e aveva valore propiziatorio: la credenza voleva che il 31 ottobre i defunti tornassero nel mondo dei vivi. La metafora della morte serviva a esorcizzare uno stile di vita stanziale che metteva a repentaglio la comunità, limitandone l'accesso al cibo.
Nel corso del tempo, le usanze celtiche si diffusero in tutto il continente europeo. Artefici, ancora una volta, i Romani, con cui il culto si allargò dal nord dell’Inghilterra, all’Irlanda, alla Francia, all’Italia del nord e alla Spagna.
In Scozia e in Irlanda in particolare, durante la vigilia di Ognissanti, venivano organizzati falò, e mentre i ragazzi e le ragazze facevano scherzi, i bisognosi giravano per le case chiedendo l'elemosina, accompagnati da una lampada a forma di teschio, ricavata dalle rape.
La diffusione del cattolicesimo fece sì che i culti pagani assumessero connotati cristiani Così fu, ad esempio, per la leggenda di Jack O'Lantern, dal quale prendono il nome le famose lanterne.
Il protagonista della leggenda irlandese era un fabbro avaro e ubriacone, che ingannò così tante volte il diavolo in vita, da non essere ammesso neanche all'Inferno dopo la sua morte e condannato a vagare per l'eternità. Pare che il diavolo, furioso, in un ultimo gesto di vendetta, gli lanciò un tizzone infuocato che Jack racchiuse in una rapa intagliata. Da qui nacque la prima lanterna.
Il nome Halloween, invece, deriva da All Hallows Evening, letteralmente “vigilia di tutti i Santi”.
COM'È ARRIVATA LA TRADIZIONE DI HALLOWEEN IN AMERICA?
Intorno alla metà dell'Ottocento, tra la popolazione irlandese, a causa di una carestia di patate, base dell'alimentazione della gente comune, si diffusero epidemie che causarono moltissimi morti.
Per tali motivi, le persone che non disponevano di ricchezze abbandonarono l'isola e si trasferirono nelle Americhe.
La maggiore abbondanza di zucche rispetto alle rape fece sì che gli Irlandesi iniziassero a usare quell’ortaggio per la realizzazione delle lanterne.
Gli Irlandesi continuarono a festeggiare Halloween nel Nuovo Mondo ma, con il passare del tempo, i tratti religiosi della celebrazione si cominciarono a perdere, assumendo, invece, sfumature goliardiche e scherzose, che sono giunte fino a noi.
Anche i bambini vennero ammessi alle celebrazioni, che diventarono man mano sempre più macabre e tenebrose.
Lo scopo della festa divenne, quindi, quello di esorcizzare la paura della morte, contribuendo a riunire il mondo dei morti con quello dei vivi.
HALLOWEEN TORNA IN EUROPA
Le prime attestazioni della festa americana come la conosciamo oggi si ebbero in Italia negli anni Sessanta del secolo scorso, quando iniziarono a circolare le traduzioni dei fumetti provenienti dagli USA. Tra questi, i Peanuts.
La diffusione capillare della celebrazione di Halloween, però, arrivò nella seconda metà degli anni Novanta, tramite serie TV, fumetti e film per adolescenti. Nelle immagini in onda, ragazzi e bambini si mascheravano e giravano di notte, bussando alle porte delle case e chiedendo “dolcetto o scherzetto?”.
In un certo senso Halloween attecchì lì dove Carnevale perse terreno. La possibilità di trasgredire le regole, fare scherzi e invertire “l’ordine precostituito” tipico dello spirito carnevalesco, anche solo per una notte, risulta divertente e accattivante per bambini, ragazzi e anche adulti.
QUESTE TRADIZIONI ERANO ESTRANEE ALL'ITALIA?
Se dovessimo rispondere in maniera secca, diremmo "no".
Nella nostra penisola, infatti, da nord a sud, vi è una forte tradizione folkloristica legata al culto dei defunti.
Secondo varie credenze, durante la notte di Ognissanti i morti vagavano in processione per le campagne e ai vivi era vietato vederli. Gli spiriti tornavano nelle loro case e chi le abitava doveva imbandire una tavola, senza farsi scoprire.
Il rito prevedeva l’accensione di lumi, spesso ricavati all’interno di zucche intagliate a forma di teschio. Queste servivano a rappresentare visivamente il defunto, attraverso un frutto della terra, dimora dei morti, e a rendergli omaggio con un simbolo di rinascita, ricco di semi.
Inoltre, lo scopo era anche quello di spaventare gli spiriti malvagi.
Ai più tradizionalisti dico che hanno dalla loro parte il progressivo cambiamento e snaturamento del rito originale. Al contrario, ai più progressisti ed estimatori dell'Halloween american style, faccio i complimenti: siete al passo con i tempi.
Ma per quanto ancora?